Il consolidamento delle fondazioni è un processo importante per garantire la stabilità degli edifici, specialmente in caso di cedimenti o all’occorrenza di fenomeni premonitori di eventuali crolli. Tecniche quali l’uso di pali, micropali e resine espandenti sono essenziali in questo contesto e trovano grande riscontro sul mercato odierno. In Italia, dove il rischio di cedimenti è accentuato da particolari condizioni geologiche (come ad esempio i fenomeni di liquefazione o il dilavamento dei terreni), l’utilizzo di pali, micropali, e resine espandenti si rivela fondamentale per intervenire su edifici esistenti di cui migliorare la stabilità strutturale e la resistenza dei terreni di fondazione.
Il consolidamento delle fondazioni è un intervento indispensabile per ripristinare la stabilità di edifici costruiti su terreni instabili o soggetti a cedimenti; detto problema deriva essenzialmente dalla natura dei litotipi, dalla presenza di falde acquifere superficiali, eventi sismici con relativi fenomeni sismo-indotti o, semplicemente, da errori di progettazione. In Italia, molte costruzioni risentono di queste problematiche, soprattutto in regioni dove la componente geologica è particolarmente complessa.
Riconoscere i segni del cedimento in fondazione è fondamentale per prevenire danni molto gravi. Crepe nei muri, pavimenti irregolari o porte e finestre che non si chiudono correttamente, sono indizi premonitori di un deficit della stabilità strutturale. In questi casi è indispensabile consultare un geologo al fine di poter valutare l’intervento più appropriato tra quelli citati. Infatti, dall’analisi geologica condotta attraverso una serie di indagini geognostiche preliminari, come ad esempio le indagini penetrometriche, si acquisiscono le informazioni sulla stratigrafia del sito. Da questo ne deriva dunque il piano d’azione da intraprendere per mitigare il cedimento e consolidare fondazioni e strutture attraverso metodi mirati.
Pali e micropali rappresentano soluzioni di consolidamento che agiscono in profondità, trasferendo il peso della struttura ad aree del sottosuolo più competenti. I pali sono generalmente utilizzati per edifici più grandi o in situazioni complesse dove è necessario raggiungere strati di terreno/roccia molto profondi. I micropali, di diametro ridotto (circa 7cm), sono ideali per interventi meno invasivi a farsi in edifici residenziali in uso, fabbricati storici o in aree affette da limitazioni di vario tipo. Ma prima di addentrarci nell’argomento, facciamo prima una distinzione tra queste tecnologie.
Esistono svariate famiglie di pali che, all’occorrenza, mostrano una variabile adattabilità al tipo di consolidamento che si vuole mettere in atto. Non ci soffermeremo sulle varie tipologie e peculiarità costruttive, ma sulle categorie generichei che possono essere così raggruppate:
Tuttavia, i pali non sono l’unico modo per consolidare un terreno ceduto. Con il tempo, le soluzioni diventano sempre più interessanti! Parliamo quindi di…
Le resine espandenti permettono di consolidare il terreno e sollevare le fondazioni (nell’ordine di misura che varia da pochi centimetri a qualche decimetro), sfruttando le caratteristiche chimiche degli aggregati iniettati nel terreno. Si inseriscono attraverso delle cannule che, posizionate a livelli quotati variabili, si espandono e colmano i vuoti nel terreno, migliorandone la portanza. Questo metodo è particolarmente utile in contesti dove il cedimento è localizzato e si necessita di un intervento non invasivo e rapido. Le resine possono essere utilizzate anche per sollevare pavimenti o marciapiedi che si sono ribassati nel tempo per svariate cause, geologiche e non. Il successo, oltre alla corretta posa in opera ed alla qualità della miscela, è legata soprattutto alla mitigazione del problema che ha messo in opera il cedimento (come ad esempio, tubature lesionate con conseguenti perdite d’acqua nei terreni). Il risultato è immediato e non richiede, generalmente, titoli autorizzativi all’intervento.
Le tecnologie descritte presentano differenze significative che si traducono in un attento utilizzo in funzione del risultato che si intende raggiungere. Logistica, tempi di esecuzione, numero di installazioni e manovalanza, determinano il prezzo dell’intervento. A tal proposito, non è possibile fare una stima economica precisa, in quanto ogni caso è a se e va analizzato in ogni sua peculiarità. Ad ogni modo possiamo tranquillamente suggerire l’utilizzo di:
– resine espandenti: per interventi di natura irrisoria come ad esempio il ripristino di piani quotati di calpestio che si sono ribassati. In alcuni casi la si può usare anche per ripristinare la quota di piccoli manufatti che si sono inclinati o ribassati rispetto a strutture adiacenti. Non è consigliabile l’uso di resine in prossimità di ricicli d’acqua nel terreno oggetto di intervento, di terreni limosi o di cedimenti di grossa entità;
– Pali: preferibilmente da installare su costruzioni di nuova fabbricazione, sono soluzioni da approntare in occasione di terreni superficiali scadenti, al fine di trasferire i carichi a strati del sottosuolo più performanti dal punto di vista geotecnico. Si possono integrare anche in occasione di consolidamenti ma si deve tener conto di ampi spazi logistici e di costi sicuramente non irrisori. La tipologia dei materiali ed il metodo di infissione, viene stabilito dal progettista in funzione degli studi geologici realizzati in area da un geologo;
– Micropali: richiedono costi più contenuti e tempi meno lunghi rispetto a quanto richiesto per l’installazione di un palo. Vengono molto utilizzati nell’ambito dei ripristini di fondazioni cedute per piccole e medie abitazioni, il cui carico viene ripartito per ogni micropalo connesso a plinti o travi rovesce con opportune strumentazioni che fanno lavorare il micropalo sin da subito, monitorandone lo stato tensionale e raggiungendo un grado di precisione molto elevato.
Il consolidamento delle fondazioni tramite pali, micropali e resine espandenti è regolato da precise normative tecniche in Italia. Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018) e il Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008 ne stabiliscono i criteri per la progettazione.
Affidarsi a tecnologie avanzate come pali, micropali e resine espandenti è essenziale per garantire la stabilità delle fondazioni e la sicurezza delle costruzioni che hanno subito un cedimento. Questi metodi offrono soluzioni efficaci per prevenire crolli, assicurando sicurezza nel tempo alla tua casa. Se noti segni di cedimento nella tua proprietà, come crepe nei muri o pavimenti irregolari, potrebbe essere il momento di considerare un intervento di consolidamento delle fondazioni. E se hai letto fino a questo punto l’articolo, sei nel posto giusto. Contattaci per la tua consulenza, valuteremo il caso nelle sue peculiarità per fornirti l’assistenza più adeguata al caso tuo.
Se noti crepe nella tua abitazione, abbassamenti di pavimenti interni/esterni ed inclinazioni insolite del piano del tuo marciapiede, richiedi subito una telefonata conoscitiva. Approfondiamo insieme il tema e definiamo il piano d’azione più giusto per le tue necessità. Il nostro studio opera su tutto il territorio nazionale. Se risiedi in Campania, garantiamo un sopralluogo, in tempi rapidissimi, volto ad individuare soluzioni tecniche più consone al tuo problema. Contattaci oggi stesso e richiedi un appuntamento telefonico! Manda una mail ad info@studiosanfelice.it, scrivici un messaggio whatsapp al numero che trovi nella sezione CONTATTI o compila il form che trovi qui.
Esistono degli studi specifici che vengono spesso mostrati nei corsi di laurea per ingegneri ed architetti che mostrano i particolari andamenti che tali lineamenti assumono. Di certo non possiamo riportare qui per intero tutte le nozioni scientifiche a riguardo, tuttavia abbiamo scritto un articolo che spiega questi ed altri aspetti connessi alle peculiarità delle crepe nei muri da cedimento in fondazione che puoi leggere ed approfondire cliccando qui.
Il costo dell’installazione da micropali varia in funzione del contesto logistico in cui dovranno operare mezzi e personale qualificato, dalla dimensione e dai carichi che la fondazione esercita nel sottosuolo, dal contesto geologico e dalla natura dei terreni sottostanti, dalla profondità da raggiungere per ottenere il giusto grado di consolidamento e se viene richiesta, talvolta, anche un azione di pre-carica ai micropali. Quest’ultimo aspetto consente di evitare i cedimenti di assestamento, caricando il micropalo affinché abbia già una risposta tensionale ottimale che contrasta, in eccesso, il carico a cui è sottoposto. Generalmente sono interventi che vengono computati al metro lineare, per cui più si va in profondità e più il prezzo subisce un aumento (un pò come tutte le indagini che si realizzano nel sottosuolo).
Atteso che ci troviamo in terreni grossolani e clastici privi d’acqua, tali da poter usufruire al meglio di detta tecnologia, anche qui il costo per l’intervento varia. Viene determinato dalla superfice areale da consolidare, dalla tipologia di fondazioni, dalla conoscenza geologica e dalle peculiarità del fabbricato su cui si intende operare. Infine, è fondamentale sapere che le resine sono miscele che vengono trasportate in betoniere differenti, per poi essere miscelate al momento di inserimento nei terreni. Pertanto, anche in questo caso, la logistica concorre per la formulazione del preventivo. Spazi stretti impongono maggiore distanza tra il punto di recapito e la betoniera con le resine e questo impone la necessità di tubazioni e apparecchiature aggiuntive che si traducono in ulteriori costi per il cliente finale.
Il cedimento delle fondazioni è un argomento molto ampio e che nasconde molte insidie, pertanto il nostro consiglio è quello di affidarti sempre a degli esperti. Abbiamo scritto un articolo per spiegare alcuni dei concetti chiave fondamentali per individuare il metodo più consono per individuare o descriverci al meglio il cedimento delle tue fondazioni. Lo puoi visualizzare cliccando qui.
Il geologo in prima istanza riconosce l’area oggetto di cedimento e ne classifica immediatamente l’entità areale da studiare. Il suo lavoro concorre nella modellazione geologica a monte del problema. Riconosce, classifica e descrive gli orizzonti del sottosuolo sia da un punto di vista stratigrafico, sia da un punto di vista geotecnico per spiegare quali sono stati i fattori che hanno causato il cedimento. Inoltre, dai suoi studi si ottengono le informazioni che concorrono alla parametrizzazione, a cura di un ingegnere geotecnico, degli interventi a farsi utili per il consolidamento richiesto (che siano resine o micropali). Il documento di sintesi che riporta tutte le informazioni derivanti dai suoi studi, prende il nome di Relazione Geologica.
Il geologo è la figura chiave in questo contesto di operazioni e se vuoi conoscere in maniera più approfondita questa figura tecnica, leggi l’articolo che abbiamo dedicato all’argomento cliccando qui.
Clicca il pulsante qui sotto per accedere all’area contatti e prenotare una telefonata
di approfondimento per sviluppare il piano d’azione su misura per te.