La Relazione Geologica: Guida Completa per la Sicurezza delle Costruzioni
La relazione geologica è un documento tecnico fondamentale per pianificare, progettare e costruire opere edilizie e infrastrutturali in modo sicuro e sostenibile. Questo elaborato, redatto esclusivamente da un geologo abilitato, fornisce una comprensione approfondita delle caratteristiche geologiche e geotecniche di un sito, garantendo la stabilità e la durabilità delle costruzioni.
Cos’è la Relazione Geologica?
La relazione geologica analizza gli aspetti stratigrafici, strutturali, geomorfologici, idrogeologici e sismici di un’area. È un documento obbligatorio per tutte le opere che richiedono il deposito al Genio Civile e per progetti che coinvolgono carichi strutturali significativi. Tra le sue finalità principali:
Identificare i rischi geologici, vulcanici, idrogeologici e sismici.
Fornire parametri geotecnici per la progettazione di fondazioni sicure.
Prevenire problematiche come cedimenti strutturali e “sorprese geologiche” durante i lavori.
Relazione Geologica: normative di riferimento
La relazione geologica deve essere redatta in conformità di una serie di normative tecniche e linee guida, tra cui:
Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC): stabiliscono i requisiti tecnici per la progettazione, l’esecuzione ed il collaudo delle costruzioni. Garantiscono la sicurezza delle opere affinché siano durature, indicando i parametri prestazionali che un opera deve raggiungere in termini di resistenza meccanica e di stabilità.
Le Linee guida del Consiglio Nazionale dei Geologi: forniscono indicazioni dettagliate per la redazione delle relazioni geologiche. Garantiscono la qualità e la completezza delle informazioni presentate, definendo i parametri minimi da inserire in relazione (in virtù delle varie casistiche di studio).
I Decreti di Legge ed i Regolamenti Regionali: stabiliscono le conoscenze tecniche da maturare sulla natura dei suoli oggetto di progettazione. Richiedono opportuni focus su temi ed aspetti di maggior rilevanza in funzione di aspetti di notevole sensibilità (ad esempio per aree a particolare rischio sismico).
Applicazioni della Relazione Geologica
La relazione geologica è un documento versatile e strategico, da utilizzate in vari contesti di progettazione, tra cui:
Edilizia residenziale: garantisce la stabilità delle fondazioni, prevenendo cedimenti e problemi strutturali. Identifica i terreni più idonei per sostenere carichi e fornisce soluzioni tecniche per eventuali criticità. Assicura che le fondazioni del fabbricato progettato, siano parametrizzate correttamente dal punto di vista strutturale. Tiene conto delle condizioni del sottosuolo e dei rapporti stratigrafici esistenti, consentendo di prevenire cedimenti.
Infrastrutture stradali e ferroviarie: per strade, ponti e ferrovie, assicura tracciati sicuri, evitando aree a rischio di frane o smottamenti.
Opere idrauliche: assicura la durabilità e la sicurezza di opere quali ad esempio dighe, argini ed altre strutture di ritenuta delle acque (e non solo). Consente di studiare la stabilità dei terreni, prevenendo la possibilità che possano verificarsi eventi calamitosi a salvaguardia della vita umana (es: la strage del Vajont).
Recupero di siti estrattivi e bonifica di aree contaminate: lo studio geologico consente di effettuare una serie di valutazioni volte, ad esempio, al recupero di fronti di scavo di materiale lapideo. In questi casi, al termine del loro ciclo estrattivo, sono stati utilizzati come discariche; la relazione geologica si inserisce in un contesto multidisciplinare di studi volti a stabilire le azioni da intraprendere per tutelare l’ambiente e gestire al meglio le attività umane, prevenendo (soprattutto) l’inquinamento delle falde acquifere.
Come si Redige una relazione geologica?
La struttura generale del documento presenta uno schema di base comune che, all’occasione, subisce delle discrete variazioni. Sarà il geologo a decidere quali temi approfondire in funzione del progetto, del contesto in cui viene realizzato. Di seguito si riporta uno schema ordinario dei contenuti “minimi” di una ordinaria relazione geologica.
1. Introduzione
Introduce al documento e spiega brevemente quali sono i termini di affidamento d’incarico. Individua, inoltre, una serie di dati che è possibile suddividere nel seguente elenco:
Premessa: si riportano i termini del progetto, i dati del committente, del tecnico che redige il documento.
Descrizione dell’area di studio: si delineano le coordinate geografiche del sito a cui segue una breve descrizione del contesto geografico. Questa sezione introduce l’ubicazione puntuale del sito e le caratteristiche generali quali la topografia ed il tipo di uso del suolo. Segue un brevissimo inquadramento geologico riportante, inoltre, la presenza di corpi idrici che intersecano l’opera ingegneristica da realizzare.
Obiettivi dello studio: definiscono gli scopi specifici legati al progetto in senso stretto. Include l’analisi delle condizioni del sottosuolo per la parametrizzazione di fondazioni (superficiali o profonde). Consente una valutazione precisa dei rischi geologici attesi e di una attento riscontro sulla compatibilità dell’area.
2. Contesto Geologico
Descrive le peculiarità geologiche dell’area su scale differenti, tenendo conto di tutti gli aspetti geologici fondamentali per l’analisi accurata del territorio. Essenzialmente valuta i seguenti aspetti:
Geologia regionale e locale: fornisce una descrizione di dettaglio delle formazioni geologiche dell’area, inclusi i tipi di rocce, età e caratteristiche. Questa sezione include, su vasta scala, anche una descrizione delle strutture geologiche principali (come faglie, pieghe e fratture) che potrebbero influenzare la stabilità dei terreni. La geologia locale, invece, analizza la sequenza dei suoli e dei litotipi esistenti nell’area di stretto interesse. Questo paragrafo mette in evidenza eventuali conformità/difformità rispetto al modello geologico regionale esistente in bibliografia scientifica. Consente di capire quali azioni intraprendere per migliorare la conoscenza dell’area laddove necessario.
Idrografia ed Idrogeologia: questo paragrafo fornisce un analisi dettagliata sulla presenza di corpi idrici esistenti per l’area in studio o di eventuali livelli piezometrici. Valuta se possono in qualche modo interferire o intercettare le opere di progetto. Dette informazioni si conformano al contesto geologico e sismico per valutazioni progettuali sulla natura delle fondazioni da realizzare. Individua infine se è necessario realizzare opere di protezione da fenomeni calamitosi, quali ad esempio le inondazioni fluviali.
Sismicità: si esamina la storia sismica della regione in cui si sta intervenendo, identificando i principali eventi sismici registrati nel corso del tempo. Consente di definire la vulnerabilità sismica attesa per una determinata area in studio. Gli studi necessari per comporre questo paragrafo integrano il censimento di “faglie attive e capaci” e l’analisi delle zone sismogenetiche di competenza. Segue, infine, una valutazione delle velocità delle onde sismiche attese. I risultati consentiranno di progettare edifici e strutture anti-sismiche, in grado di superare eventi tellurici importanti. A tal proposito, si valuta la “risposta sismica locale” per capire come i vari litotipi/terreni possono amplificare o attenuare le onde sismiche in transito, in funzione della loro natura composizionale (oltre che dai rapporti stratigrafici desunti).
3. Indagini geognostiche e geofisiche
Questo paragrafo contiene la descrizione accurata delle indagini scelte, dei metodi e delle analisi scaturite dai dati ottenuti. Si divide in:
Metodi di indagine: descrivono i metodi e gli standard utilizzati per raccogliere dati geologici, geofisici e geotecnici. Questi possono includere sondaggi a carotaggio continuo, prove penetrometriche (statiche e dinamiche), prospezioni geofisiche (come MASW, HVSR, sismica a rifrazione…), e scavi esplorativi. Ogni metodo viene scelto in base alle specifiche esigenze del progetto ed alle condizioni geologiche e logistiche del sito preventivamente riscontrate in campo previo rilievo geomorfologico eseguito a cura del geologo incaricato. Il numero ed il tipo di indagini minime, previste dalle normative vigenti per le singole regioni, stabilisce quindi il grado di conoscenza basilare che il tecnico deve essere in grado di poter fornire.
Risultati delle indagini: i dati raccolti ed analizzati dalle varie indagini definiscono le caratteristiche geomeccaniche dei vari orizzonti stratigrafici che compongono il “volume significativo” e la presenza di eventuali livelli piezometrici (o falde acquifere). I risultati delle prove di laboratorio (come l’analisi granulometrica, l’angolo d’attrito, la coesione, la resistenza a taglio diretto) vengono implementati per fornire un quadro completo dei parametri fisici dei terreni utili per le fasi di calcolo che verranno integrate nella relazione geotecnica dello strutturista.
4. Analisi dei Rischi Geologici
Rischio idrogeologico: si valutano i rischi associati a frane, smottamenti ed altri movimenti del terreno indotti dall’interazione con l’acqua. Questo include l’analisi della stabilità dei pendii e l’identificazione delle aree potenzialmente soggette a tali fenomeni a cui seguono proposte di mitigazione quali il drenaggio delle acque superficiali e la stabilizzazione dei pendii, al fine di ridurre i rischi descritti. Questa sezione non può prescindere da un preventivo studio delle cartografie fornite nell’ambito del PAI (Piano Assetto Idrogeologico) da cui si identificano le aree sottoposte a determinate riperimetrazioni, ognuna delle quali gestita nell’ambito delle norme di attuazione della relativa Autorità di Bacino competente.
Rischio da subsidenza e cavità: si analizza la possibilità di cedimenti del terreno che possono essere causati da variazioni del livello delle falde acquifere, attività estrattive o presenza di cavità in sotterraneo non censite. Descrive i metodi e le applicazioni usate al fine di rappresentare la suscettibilità a tale fenomenologia che può indurre problemi di non poco conto per il contesto in cui si esercitano dette analisi.
Rischio vulcanico: valuta la probabilità e l’impatto potenziale di eruzioni vulcaniche su popolazioni, infrastrutture ed ambiente. Questa analisi è cruciale per la pianificazione urbana, la protezione civile e la gestione delle emergenze, fornendo le basi per mitigare gli effetti devastanti indotte da tali calamità naturali. Non può prescindere dall’analisi delle cartografie tematiche e dalle informazioni bibliografiche rese disponibili dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sulle pregresse attività effusive scaturite da eventuali aree a rischio vulcanico già noto.
Rischio sismico: valuta la pericolosità sismica locale, analizzando la vulnerabilità delle strutture esistenti e progettate in funzione della tipologia di sisma atteso in una determinata area.
Liquefazione: valuta la possibilità che i terreni oggetto di progettazione possano essere suscettibili a fenomeni di liquefazione. Tale condizione è dettagliata nelle NTC ed illustra i casi in cui è obbligatorio o meno effettuare una verifica per i terreni in studio (che viene realizzata in funzione dei dati desunti dai piani di indagini redatti in sito, mediante opportuni software di calcolo numerico).
5. Modellazione Geologica
Descrive il modello geologico ottenuto dalla totalità di studi eseguiti sull’area in esame; integra sia i dati bibliografici che i dati ottenuti dalle prove geognostiche e geofisiche. Viene rappresentato sia numericamente che mediante una serie di grafici e rappresentazioni tabulari. Tuttavia il documento più rappresentativo e distintivo è la sezione geologica.
La Sezione Geologica viene realizzata graficamente mediante lo studio eseguito sulle strutture geologiche del sottosuolo che, lungo un asse preferenziale mostra, in sezione laterale, la disposizione dei vari strati e le strutture principali che caratterizzano il volume di terreno investigato. La sezione geologica mette in luce i rapporti tra gli orizzonti in maniera chiara e distintiva; è un elaborato di stretta competenza del geologo. La sezione geologica è il documento fondamentale per fornire al tecnico progettista, un’idea chiara e nitida del contesto in cui sta realizzando un opera civile.
L’utilizzo di tecnologie avanzate oggi consente, inoltre, di realizzare modellazioni 3D e di rappresentare dunque la sezione geologica in forma di modelli CAD (e non solo), rendendo ancora più chiaro il rapporto tra le formazioni geologiche e favorendo una progettazione sempre più accurata.
6. Le Conclusioni
Riportano sinteticamente tutte le informazioni geologiche, geotecniche e sismiche delineate dagli studi del sito, evidenziando i punti critici e le opportunità progettuali, seguite da raccomandazioni specifiche per la progettazione. Comprende dei suggerimenti applicativi utili per ridurre i rischi attesi.
La Relazione Geologica: il vantaggio della prevenzione.
I Vantaggi della Relazione Geologica?
Sostenibilità Ambientale: promuove soluzioni progettuali compatibili con l’ambiente e riduce l’impatto delle costruzioni;
Prevenzione di Problemi Strutturali: identifica potenziali criticità prima dell’inizio dei lavori, evitando costosi interventi in corso d’opera;
Conformità Normativa: garantisce il rispetto delle leggi vigenti, facilitando l’ottenimento dei nullaosta necessari.
In conclusione, la relazione geologica è un documento complesso, dettagliato, multidisciplinare, che varia in funzione dell’area di intervento e dall’opera che si intende realizzare. Integra dati raccolti tramite svariate tecniche di indagine e li interpreta alla luce delle normative vigenti. Fornisce una comprensione approfondita delle condizioni del sottosuolo e dei rischi attesi, permettendo ai progettisti di sviluppare soluzioni sicure e sostenibili. La sua redazione richiede competenze in svariati ambiti scientifici e l’uso di tecnologie avanzate, assicurando, per ogni progetto (edilizio o infrastrutturale che sia), una gestione solida delle consapevolezze inerenti ai terreni su cui verrà fondato il tuo bene immobile. Una relazione geologica ben realizzata da un professionista esperto, evita “sorprese geologiche” e problemi strutturali connessi a cedimenti. Previene dunque dispendiose variazioni in corso d’opera, preservando nel tempo la bellezza e la sicurezza della tua casa.
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Domande Frequenti:
1. Chi può redigere una Relazione Geologica?
Solo un geologo abilitato può redigere e asseverare questo documento.
2. Quanto tempo serve per redigere una relazione geologica?
Dipende. Per lavori privati di piccola e media entità, al netto di indagini già eseguite e dati già ricevuti o analizzati, i tempi di consegna dell’elaborato cartaceo vengono stimati in 7-10 giorni lavorativi successivi alla ricezione dei certificati di laboratorio e delle prove realizzate in sito. Laddove viene però richiesto un modello geologico complesso del sottosuolo, con elaborati cartografici di un certo spessore ed informazioni molto approfondite del sottosuolo, i tempi aumentano in proporzione agli importi connessi al servizio.
3. Quando è obbligatoria la Relazione Geologica?
In ambito civile, la relazione geologica va redatta solo quando c’è la necessità di installare dei carichi nuovi e permanenti su di un terreno di cui vanno verificati i parametri geotecnici. Fanno dunque seguito una serie di studi propedeutici al deposito al Genio Civile al fine di ottenere utili il nullaosta ai lavori.
4. Quali rischi copre la Relazione Geologica?
Valuta rischi sismici, idrogeologici, vulcanici, di liquefazione e subsidenza, proponendo soluzioni per mitigarli.
5. Quando devo chiamare un geologo?
Il Geologo è una figura tecnica da contattare in fase di prevenzione. In ambito civile, tratta problematiche connesse all’interazione tra terreno e struttura portante del fabbricato che intendi realizzare o ampliare. Ogni volta che ritieni opportuno eseguire dei lavori che comportano l’applicazione di nuovi carichi permanenti sui terreni, necessiti di dover sentire il parere del geologo che, in base alle informazioni che gli trasmetterai, individuerà per tuo conto le indagini da dover realizzare per capire se puoi caricare il terreno con il peso previsto della tua opera. Inoltre il geologo è una figura importante da considerare quando si deve determinare una particolare situazione di rischio (es. idrogeologico) che può interessare il tuo fabbricato. Per rispondere a questa domanda in maniera più esaustiva, abbiamo realizzato un articolo su misura che puoi consultare cliccando qui.
6. Quanto costa un geologo?
Il costo del geologo e delle relative analisi che dovrà eseguire o far eseguire per suo conto, fanno variare i costi della sua parcella. Aspetti logistici, grado di difficoltà del lavoro a farsi, tempistiche e manovalanze da dover coinvolgere, fanno variare di molto il costo finale di cui si carica il committente. Anche qui, per rispondere alla domanda in maniera ancor più esaustiva, abbiamo realizzato un articolo che puoi consultare cliccando qui.
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